I Martiri di Concordia furono tra i primi martirizzati dopo il decreto Diocleziano del 303.
Il loro martirio avvenne l’anno seguente, nel 304.
Il numero è di 72, il luogo del martirio è al limite della città romana sulla sponda destra del Lemene, presso la porta orientale, dove ora sorge un sacello. La Passio fa il nome di alcuni: Donato, Romolo, Secondiano, Giusto, Silvano. La Passio termina: “Vennero in seguito i Provinciali (le autorità) della città di Vicenza (alcuni martiri erano venuti da là) al fine di trasportare colà i loro corpi; ma non permisero i cittadini di Concordia. E così, per opera della divina misericordia, fu fatto”.
I corpi furono raccolti “da alcuni uomini religiosi” e le ossa, in seguito, furono custodite, fino ad oggi, nella cattedrale, nella cappella attuale: cappella che fu poi ampliata e dotata di una “Confessio” come nelle basiliche romane, dal parroco don Celso Costantini; le ossa furono racchiuse in un’urna preziosa nel 1904, centenario dei Martiri.
La festa fu fissata al 17 febbraio, ancora nel 1450. La memoria è registrata nel Martirologio, cioè nel Registro della Chiesa romana per i santi e i martiri.